Franca Franco
Franca è originaria di Sacile, e da tre anni vive a Spilimbergo. Nella vita è un’infermiera, lavora nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Civile di Pordenone dove, oltre al resto, fa parte del D-Team, gruppo che si occupa della Donazione degli Organi e Tessuti. Nel suo tempo libero coltiva la passione per la scrittura, questa l’ha portata a pubblicare quattro romanzi. Il primo, “Lì, dove canta la Ginestra”, risale al 2014 ed è nato dalla necessità di diffondere in modo narrativo il messaggio della donazione degli organi. A seguire è arrivato “Quasi ti sento”, distribuito dall’AIDO in tutte le scuole superiori della provincia di Pordenone.
<<Scrivere mi appassiona, mi catapulta in un’altra dimensione rendendomi felice, e quando la gioia di narrare si unisce alla consapevolezza di lasciare qualche cosa di positivo, in questo caso una corretta informazione su un argomento di cui in Italia c’è ancora molta ignoranza e disinformazione, mi riferisco alla donazione degli organi, allora mi sento davvero utile. Anche se non ne posseggo il diritto d’autore, ho contribuito inoltre alla stesura di un libretto destinato ai bambini e ai loro genitori, Il grande dono di Nella, la coccinella, testo distribuito dal centro Nazionale Trapianti in tutta Italia. Tornando ai miei primi due romanzi, il messaggio del dono è veicolato all’interno di una storia di fantasia>>.
Nel terzo libro, “Sangue e Menta”, Franca si è cimentata in un romanzo storico ambientato in Irlanda al tempo della Guerra d’Indipendenza e successiva Guerra Civile, siamo nei primi decenni del secolo scorso. Anche qui, come negli primi due, è narrata una storia d’amore, probabilmente in questo modo viene fuori il suo romanticismo.
<<Romanticismo? Diciamo che sì, sono una persona romantica, e quando scrivo mi immergo nella storia anche se di fantasia. Penso sia comune a tutti gli scrittori, o per lo meno a molti, dare a ogni personaggio qualcosa di sé. Ogni protagonista dei miei racconti nasconde parte delle mie caratteristiche, anzi, sono io a essere nascosta in ognuno di loro>>.
Poi è arrivata la passione improvvisa per la pittura. Le ho chiesto com’è nata, e cosa prova mentre crea i suoi dipinti. In realtà le è sempre piaciuto disegnare, ma il tutto si fermava a schizzi e disegni a matita raffiguranti per lo più giovani donne. Poi, durante una visita alla zia materna, zia Iole, osservando i suoi meravigliosi quadri che arricchiscono le pareti di casa, ne è uscita letteralmente innamorata e soprattutto ispirata.
<<Da quel giorno è scattato in me qualche cosa, ho acquistato un set di colori acrilici con dei pennelli, ho provato… e non mi sono più fermata. In poco meno di un anno ho riempito tutte le pareti di casa, di tutte le stanze, anche il bagno… ma la soddisfazione più grande è stata quando le persone che mi circondano, colleghi, amici, amici degli amici, hanno iniziato a commissionarmi dei quadri per loro… e meno male, poiché i miei muri li ho finiti. Mi riempie il cuore sapere e vedere i miei lavori uscire dalla mia casa e arredare altre pareti>>.
Franca ci ha però confidato divertita e preoccupata che ogni volta che porta a termine una sua creazione su commissione, è bene che il dipinto lo consegni presto altrimenti se ne innamora rischiando così di volerselo tenere. Per i suoi quadri usa colori acrilici se si tratta di paesaggi o astratti, mentre con l’acquerello dà vita a modelli femminili. In quest’ultimo caso spesso utilizza una tecnica mista creando gioco di colore e luce. I suoi dipinti vengono eseguiti tutti su tele di cotone pronte per essere appese o appoggiate. Ha iniziato con tele di piccole dimensioni per poi arrivare a prediligere misure più importanti.
<<Amo dipingere donne, spesso mi diletto col nudo femminile in quanto lo trovo più sensuale e bello da guardare rispetto al nudo maschile. Mi diverte esprimere l’amore, talora l’erotismo. Sovente raffiguro due donne insieme anche per dare un messaggio di normalità e libertà in un momento storico in cui questo argomento è particolarmente sentito e al centro di attenzioni e dibattiti. Il tutto sempre senza volgarità alcuna>>. In ogni caso, dietro l’immagine che creo, cerco di far trapelare emozioni, stati d’animo, è come se quell’immagine fosse un fotogramma di un film, di una storia da cui si possa capire cosa ci sta dietro, o meglio ancora, vi possa essere una libera interpretazione, proprio accade come nelle poesie e nelle canzoni. Per come la vedo io, anche questo è arte>>.
E il quarto libro? Si tratta dell’ultimo romanzo dal titolo “I petali d’autunno”, pubblicato nel 2019. Un romanzo autobiografico in cui Franca racconta di sé e del suo lavoro, ma soprattutto narra un incontro particolare e speciale con una anziana paziente dal carattere forte e, a modo suo, divertente. Una storia vera carica di emozione e intimità, che porta il lettore a riflettere su alcune cose importanti della vita.
<<In realtà l’incontro con Anita era avvenuto ben quattro anni prima della stesura del mio racconto. Lei allora mi chiese di trascriverle in un libretto diciannove suoi racconti di vita (scritti da lei) e pubblicati nei bollettini parrocchiali del suo paese. Erano parecchi anni che lo chiedeva alle persone a lei vicine ma senza vedere esaudito il suo desiderio. Poi arrivò il nostro incontro, lei nel letto della rianimazione, io fortunata infermiera a fare la sua conoscenza, e la promessa di trascriverle quei famosi racconti. E così feci, li raccolsi in un piccolo libretto del quale feci stampare una trentina di copie, come da lei indicato, e li consegnai al figlio. Nessuna pubblicazione, quindi scarse possibilità di far percorrere un po’ di strada a quei preziosi spaccati di vita. Poi, dopo quattro anni, mi trovai ad affrontare un periodo difficile in cui per star bene, ancora una volta, la scrittura mi aiutò. Ne I petali d’autunno ho raccontato Anita, un po’ di me, ma soprattutto ho regalato al lettore quei diciannove racconti rimasti all’oscuro per troppo tempo. Peccato solo che lei non abbia fatto in tempo a gioire di questo>>.
In cantiere c’è già un racconto in bozza e diversi da ultimare, quello che in questo momento manca a Franca è il tempo, dal momento che la pittura oggi le sta richiedendo tutta la sua creatività. Ma la penna è solo un appuntamento rimandato.
Dove seguirla e contattarla:
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